Il lavoro svolto ha previsto, in un primo momento, l’analisi dell’attuale configurazione del propulsore utilizzato nelle competizioni allo scopo di individuare l’effettivo margine di miglioramento del componente. Per questo è stata creata una metodologia di lavoro completa e dettagliata dal momento che il livello qualitativo di un particolare utilizzato nelle corse risulta generalmente molto elevato. In questa prima fase sono state fatte numerose analisi dinamiche per la taratura di un modello in grado di predire il comportamento reale dell’albero sfruttando dati sperimentali ottenuti direttamente dal team in più configurazioni.
Il passo successivo è servito per investigare l’effetto dell’equilibratura e della distribuzione di masse/inerzie sul comportamento dinamico dell’albero. In contemporanea è stata sviluppata una procedura per automatizzare l’estrazione dei risultati dal software di dinamica velocizzando notevolmente i tempi di post processing.
In aggiunta è stata messa a punto una tecnica di analisi strutturale che utilizza i carichi dinamici e capace di analizzare le tensioni nelle zone considerate più critiche. Grazie alla fase iniziale di analisi è stato possibile passare alla progettazione del componente volta ad ottenere migliori prestazioni e sollecitazioni più basse. La fase di progettazione ha quindi previsto la realizzazione di più configurazioni privilegiando la rigidezza o la massa/inerzia del componente.
Per la parte relativa all’equilibratura è stata messa a punto una procedura di ottimizzazione con il software modeFRONTIER, grazie al quale è stato possibile restringere in modo veloce ed efficace il campo di investigazione risparmiando molto tempo; è stato possibile per ogni configurazione progettuale proposta individuare il valore ottimo sia da un punto di vista di equilibratura locale (relativa alle campate e ai perni di banco) che globale tenendo sempre sotto controllo l’inerzia/massa del componente e soprattutto il comportamento dinamico.
Il software è stato anche di supporto nella fase di produzione vera e propria in quanto è stato utilizzato per prevedere le forature necessarie al termine della creazione e quindi prevedere con il calcolo il comportamento reale del componente. Il prossimo passo vedrà il collegamento di modeFRONTIER direttamente al software dedicato all’analisi dinamica utilizzato, per automatizzare e velocizzare il lavoro altrimenti oneroso dal punto di vista dei tempi di calcolo.
Oltretutto sarebbe interessante condurre una analisi di tutti i risultati ottenuti sfruttando delle superfici di risposta molto utili per futuri sviluppi del componente. |