Negli ultimi anni le prestazioni dei sistemi di calcolo sono incredibilmente migliorate permettendo alla Fluidodinamica Numerica di trasformarsi da scienza, oggetto di studio nei migliori atenei mondiali, a strumento di lavoro quotidiano all'interno dell’industria. Tuttavia l’utilizzo della CFD non è intuitivo per la maggior parte dei progettisti.
Alle aziende che vogliono dotarsi di tale strumento in modo efficace sono richiesti investimenti in termini di hardware, software e materiale umano con specifico bagaglio culturale, in definitiva la creazione di un ‘Ufficio Calcoli' da inserire all’interno del processo di Sviluppo Nuovi Prodotti e collocato tra la fase di progettazione e quella di prototipazione come un Laboratorio Test virtuale. Questa organizzazione a volte può non essere vista positivamente da tutte le componenti del processo, trovando resistenze da superare. Il progettista esperto preferisce continuare a usare esperienza, matita e gomma, mentre il neo assunto utente CFD, fresco di laurea tecnica e con propensione all’informatica, vede le potenzialità dello strumento di calcolo per la soluzione dei problemi, ma non ha esperienza pratica per poterlo utilizzare nel modo migliore.
Questo rende la collaborazione, il dialogo e l’interscambio di informazioni tra le varie componenti aziendali fondamentale per il successo dell’inserimento di uno strumento di calcolo avanzato in un’azienda con una forte competenza progettuale di tipo tradizionale.Questa presentazione si propone di raccontare come Lowara S.r.l., quartiere generale della divisione EMEA per ITT R&CW, abbia tratto il massimo beneficio dalla CFD richiedendo agli stessi progettisti di considerarla come uno strumento di progettazione e non di verifica. |
